Gesù ci avverte con parole chiare e profetiche: « Sarete traditi, consegnati, odiati a causa del mio nome… ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato » (Mc 13,13). La vita cristiana non è un sentiero comodo: è una strada che passa attraverso prove, incomprensioni, talvolta persino persecuzioni. Ma non è una via solitaria: lo Spirito Santo è con noi, Consolatore e Difensore, Colui che ci ricorda le parole di Cristo e ci sostiene quando la fede vacilla. Il Catechismo ci insegna che la perseveranza è un dono della grazia: « La perseveranza finale è un dono di Dio. Essa non può essere meritata, ma Dio la concede a coloro che la chiedono » (CCC 2016). Contemplando questo mistero, vediamo la nostra vita illuminata da una certezza: la fedeltà quotidiana, anche nelle piccole cose, è la via che prepara l’incontro eterno con Dio. Non è il rumore del mondo a salvare, ma la silenziosa costanza del cuore che rimane saldo in Cristo. Lo Spirito Santo, sorgente di fortezza e di paz...
“ Come io sono tartaro”: Giuseppe Garibaldi, Nizza e la Corsica di Carlo Silvano Nel maggio del 1881, Giuseppe Garibaldi (Nizza 1807 - Caprera 1882), ormai ritirato nell’isola di Caprera e consumato dagli anni e dalle ferite della vita, trovò ancora la forza di lanciare una delle sue frasi più celebri e polemiche. In una lettera pubblicata il 17 maggio sul la rivista roman a La Riforma , scrisse: «La Corsica e Nizza sono francesi come io sono tartaro». Parole taglienti, pronunciate nel contesto della crisi tunisina — quando la Francia aveva appena occupato la Tunisia, irritando profondamente l’opinione pubblica italiana — ma cariche di un significato che andava ben oltre l’episodio contingente. Per Giuseppe Garibaldi, Nizza non era soltanto la città dove era nato nel 1807: era una parte viva della sua identità e, nella sua visione, una componente naturale della nazione italiana. La cessione di Nizza e della Savoia alla Francia nel 1860, conseguenza de...